L’edificio da risistemare per agriturismo è formato da un volume allungato in direzione est-ovest ed
è composto da due corpi distinti: un corpo basso coperto con tetto sostenuto da capriate in legno,
utilizzato a magazzino, e un volume a due livelli addossato al primo utilizzato a residenza rurale.
Il progetto riconverte l’intero edificio ad alloggi per agriturismo, differenziati a seconda della
posizione, mantenendo la leggibilità dei due corpi preesistenti con alcuni adattamenti.
Nel corpo
basso sono localizzati due monolocali con piccola cucina e servizi; al piano terra del corpo a due
livelli e al primo piano vengono realizzati due appartamenti indipendenti, ciascuno di quattro stanze
con cucina e servizi. L’appartamento al secondo piano può essere in parte trasformato in due nuclei
autonomi letto-servizi attorno agli ambienti comuni dell’ingresso-soggiorno e della cucina.
Per la trasformazione e l’adeguamento della dotazione di servizi sono stati realizzati dei piccoli
ampliamenti: al di sotto del volume della scala esterna a sud tra piano terra e primo piano, sulla
testata ovest dell’edificio esistente, sul margine nord. In tutti e tre i casi i volumi sono di altezza
minore dell’edificio esistente e coperti a terrazza; in particolare i volumi a sud e ovest consentono di
realizzare affacci panoramici verso il contesto agrario e naturale anche a grande scala.
Le nuove bucature sono pensate in continuità con quelle esistenti o disposte in maniera tale da
segnare l’accostamento tra edificio esistente e nuovi volumi, con stacchi continui direzionati verso
il paesaggio della tenuta.
I materiali impiegati reinterpretano quelli esistenti: intonaco tinteggiato all’esterno, solai in travi di
legno e tavolato o pianelle all’interno, cotto e acciottolato nelle pavimentazioni.
Il progetto è definito nell’ambito delle attività di rilancio delle attività agricole e agrituristiche di una
grande tenuta nel comune di Civitella d’Agliano, assieme alla ristrutturazione e riconversione degli
edifici storici esistenti.
Il nuovo complesso è localizzato nella porzione meridionale del pianoro che costituisce l’estensione
principale della tenuta, nei pressi della strada interpoderale comunale in direzione est-ovest e
compreso tra un’area a frutteto e a bosco. Il progetto è impostato secondo uno schema a corte
aperta verso ovest formata da tre blocchi. Il primo corpo, a nord, parallelo alla strada, contiene
la rimessa dei mezzi agricoli e il laboratorio dei prodotti, oltre a spazi di servizio come l’officina;
il secondo, a est, ortogonale al primo, ospita i locali di servizio e i magazzini al piano terra e la
residenza del custode al primo piano. Il terzo corpo è costituito da una pensilina a copertura di spazi
di raccolta e stoccaggio temporanei.
Il progetto reinterpreta nell’impianto e nei materiali le caratteristiche principali delle strutture
analoghe della zona. Mentre la residenza e i magazzini sono in blocchi di muratura portante, in
analogia con gli altri edifici della tenuta, la rimessa e il laboratorio e la pensilina sono formati da
strutture metalliche e copertura in legno e lamiera e racchiusi da murature perimetrali, come altri
edifici circostanti. Alcuni elementi architettonici ricorrenti del contesto, come le scale esterne, sono
assunti e reinterpretati nel progetto.
I tre corpi autonomi sono riconnessi da un sistema di pensiline e di percorrenze al primo piano,
necessarie per i collegamenti trasversali e per il controllo visuale della tenuta da posizione
sopraelevata. La loro configurazione è posta in relazione reciproca dal disegno dei prospetti
e dal ritmo delle bucature, a formare corpi pieni e dall’immagine piuttosto difensiva verso
l’esterno e fortemente aperti verso la corte, e da alcuni elementi ricorrenti come i frangisole e i
camminamenti.
I materiali impiegati per il trattamento delle facciate riutilizzano i materiali ricorrenti nel contesto,
come l’intonaco e il rivestimento in tufo a giunti stretti
Le pensiline fotovoltaiche sono integrate nelle sistemazioni esterne e poste a copertura dei parcheggi di quattro casali da recuperare come agriturismo.
Le strutture riutilizzano materiali già disponibili in una fase precedente al progetto, pensati per altri impieghi.
Il modulo base è composto da due montanti in legno,
uno verticale e uno ortogonale alla copertura, da travi perimetrali e trasversali in
legno, connesse da tiranti in acciaio. Il modulo è
aggregato su dimensioni diverse (dai 5 metri per 15 ai 5 per 30, singole o in serie) su quattro distinte aree della tenuta.
Le localizzazioni delle pensiline ricercano la minima visibilità dai
percorsi e la migliore posizione rispetto alle alberature esistenti. In un caso, alla ricerca del
minimo impatto visivo, alcune pensiline sono state poste in un’area libera all’interno del
bosco e quindi è stato necessario attendere il rilascio del nulla osta paesaggistico
Il complesso rurale di Monte Pimpio, posto su un pianoro rialzato ai piedi di un rilievo collinare, è composto da un casale principale, configurato come edificio a blocco a tre livelli fuori terra affacciato ad est sulla valle del Tevere, un edificio minore ad un piano contro terra un tempo utilizzato a magazzino e un piccolo volume ripostiglio al centro della corte aperta.
Il progetto ha l’obiettivo di ristrutturare l’edificio per usi agrituristici. Il casale viene riconfigurato, lavorando su piccole trasformazioni delle bucature ed eliminando le superfetazioni, e riadattato disponendo un ristorante con piccola sala di soggiorno, al piano terra e al primo piano, e con quattro stanze con servizi al secondo piano.
Un nuovo volume, a nord, più basso del casale e coperto a terrazza, separato da un corridoio vetrato, ospita le scale e i servizi per il ristorante, prendendo il posto di un volume preesistente demolito prima dell’intervento. L’edificio ad un piano contro terra viene trasformato in vineria, anche riutilizzando una galleria magazzino esistente; mentre il piccolo volume centrale viene a far parte delle sistemazioni esterne della nuova corte aperta.
Il progetto è impostato in maniera tale da rendere riconoscibili le aggiunte e i volumi trasformati, pur senza discostarsi in maniera eccessiva dagli edifici preesistenti. Un rivestimento in tufo a giunti chiusi, materiale diffuso nell’area, viene utilizzato come segno unificante da rileggere sul nuovo volume dedicato alle scale e ai servizi, sulla vineria, sul muro contro terra che segna il margine delle sistemazioni esterne verso la collina. L’apertura verso il paesaggio è ricercata con le grandi finestrature continue tra il casale e il nuovo volume, con i tagli minori finestrati nel rivestimento in tufo, con la realizzazione delle terrazze panoramiche.
Le sistemazioni esterne impiegano i materiali locali – acciottolato, tufo, pedane in legno trattato – e sono strutturate sulle direzioni principali del luogo.
Il casale è servito dall’energia elettrica prodotta da pensiline fotovoltaiche a copertura del parcheggio, in legno e acciaio, disposte in una radura del bosco circostante in maniera tale da risultare nascoste dai percorsi principali e dal fondovalle